La nebulosa Nord America nel Cigno ripresa con la tecnica inventata dalla Nasa " hubble palette" idrogeno (h alfa) ossigeno (OIII) e Zolfo (SII) 15scatti da 600 sec per canale
Astrofotografia in banda stretta
La fotografia astronomica in “falsi colori” chiamata Hubble palette è un genere di ripresa pensata dalla NASA per il telescopio spaziale.
L'idea era quella di studiare con più dettaglio possibile, la struttura dei sistemi nebulari, fotografando l'emissione dei componenti chimici ionizzati di cui è composta la nebulosa. Questa tecnica fotografica consiste quindi nella ripresa della nebulosa, tramite le bande dell’Idrogeno (H alfa ), dell' Ossigeno Terzo (OIII) e dello zolfo (SII), che sono i componenti principali di cui tali nebulose sono composte.
Nella ripresa tradizionale vengono utilizzati i canali RGB (rosso-verde-blu) qui sostituiti con il canale SII (rosso), H alfa (verde) e OIII (blu). La strumentazione, usata per riprendere la nebulosa Nord America è costituita da una reflex modificata in modo particolare.
Oltre alla rimozione del filtro “taglia infrarossi” (in modo da avere una miglior risposta anche nella zona dell'infrarosso e idrogeno) è dotata di una cella peltier che abbassa la temperatura del sensore a -30°. All'interno della reflex (di fronte allo specchio) viene posizionato il filtro a banda stretta.
Realizzazione di Moltitudine di stelle
Come lente fotografica abbiamo usato: un leica r 180 Apo-telyt per la banda dell'h alfa, e il canon 200mm f 2.8 L per le altre due bande SII e OIII.
Il tempo di esposizione per ogni canale è stato di 15 pose da 600 sec. più 12 dark-frame 3 flat e i tre bias. La parte più difficile è stata la successiva mappatura dei canali colore dei filtri durante l'elaborazione con Pixinsight.
Il motivo sta nel fatto che la ripresa in banda idrogeno è molto intensa e ricca, a discapito degli altri due canali e non è facile equilibrare le tre riprese e fonderle insieme in modo uniforme e omogeneo, in quanto gli istogrammi delle riprese in OIII e SII erano veramente deboli come rapporto segnale -rumore. Ho parlato di dark frame, flat field e bias due parole su questi termini. Dark frame: il dark è uno scatto fatto con lo strumento tappato.
Viene effettuato con lo stesso tempo di posa e a parità di temperatura. Generalmente se ne fanno da un minimo di tre a quanto bastano. In questo modo si registra il file con il rumore (corrente di buio) da sottrarre in fase di elaborazione all'immagine della nebulosa (per eliminare parte del rumore presente). Il minimo di tre è dato dal programma altrimenti non si riesce a elaborare. Il flat field è la foto fatta su una superficie luminosa perfettamente uniforme serve in post per eliminare le disuniformità della lente (vignettatura ecc) e lo sporco. Lo scatto Bias: il bias è uno scatto tipo il dark, solo con un tempo veloce, in modo tale da non registrare rumore termico.
La reflex è montata, in parallelo, su uno strumento guida posizionato su una montatura che corregge e segue il movimento delle stelle. Per migliorare la precisione dell'inseguimento e quindi la risoluzione della foto, lo strumento secondario è dotato di auto-guida che corregge gli errori “periodici” dell'inseguimento della montatura.
Le sessioni di ripresa sono durate circa un paio di mesi, fotografando singolarmente, ogni frequenza. Allego due foto del medesimo soggetto, una in banda larga (nel visibile) l'altra a confronto in Hubble palette
soprattutto le stelle sono qualcosa di particolare.
Interessantissima spiegazione, per ora mi sembra la lingua araba scritta in sanscrito, ma va bene così