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Credo sia opportuno affrontare in occasione del contest EXPOSITION il tema delle foto nei musei ed alle opere d' arte in generale prescindendo dalle foto in gara e dai soliti commenti su di esse; la traccia è chiarissima (opere d' arte e spazi espositivi integrati da persone o elementi diversi da quelli esposti che caratterizzino la foto con l' impronta creativa e personale del fotografo), ma anche e soprattutto perche trattandosi di un contest a squadre si presume che le foto siano già state discusse e validate da un intera comunità di persone.
Invece in maniera più ampia noi fotografi dovremmo porci il problema di questo genere di foto, perchè malgrado il decreo Franceschini del 26 maggio 2014 liberalizzi questo genere di foto , chi fotografa nei musei è ancora malvisto, nel miglior caso sopportato e comunque , almeno nel mio caso si sente a disagio.
Un po di cronaca: 5 anni fà, non per regolamentare e sancire un principio sacrosanto, quello di fruire appieno di un opera d' arte, nel nostro caso fotografandola, ma perchè in epoca di cellulari con fotocamera era di fatto impossibile impedire le foto, si è concesso di scattare foto per ", per finalità di studio, ricerca, libera manifestazione del pensiero o espressione creativa, promozione della conoscenza del patrimonio culturale", purchè " la riproduzione di beni culturali attuata con modalità che non comportino alcun contatto fisico con il bene, né l’esposizione dello stesso a sorgenti luminose, né l’uso di stativi o treppiedi;
2) la divulgazione con qualsiasi mezzo delle immagini di beni culturali, legittimamente acquisite, in modo da non poter essere ulteriormente riprodotte dall’utente se non, eventualmente, a bassa risoluzione digitale.”.
Contrariamente ad leggi,alla maggior parte delle altre leggi, non si è pensato di premettere che fotografare non significa fotocopiare ma partecipare ad un opera come usare un taccuino di schiìzzi, prendere appunti o commentare un opera, e si è dato per scontato o comunque avallato il pregiudizi che il fotografo sia in fondo in fondo un ladro di opere altrui o nel migliore dei casi un plagiaro.
La famosa frase di T.S.Eliot, rubata da Picasso e da S. Jobs :" I poeti immaturi imitano; i poeti maturi rubano, i cattivi poeti rovinano cio che prendono, mentre quelli buoni ne traggono qualcosa di meglio o almeno qualcosa di diverso. Il buon poeta amalgama ciò che ruba in un sentire complesso che risulta unico, assolutamente diverso da ciò da cui sia stato tratto" , che dovrebbe guidarci nel prendere (rubare ?) immagini dolorosamente cade nel vuoto.
Nel fotografare nei Musei non solo per questo contest ma in generale dobbiamo noi stessi essere consapevoli dei nostri diritti e difenderli; nei musei dobbiamo chiedere e gentilmente ma con fermezza chiedere che siano rispettati.
P.s. forse è pleonastico ma per essere chiari è ovvio che questo presuppone il rispetto degli altri visitatori non disturbandoli con cavalletti, soste prolungate davanti allle opere, delle opre stesse, non toccandole,spostandole, usando luci e degli artisti non usandole per fini commerciali o di lucro senza il loro permesso e comunque omettendo il loro nome.
Una domanda: secondo voi nei musei in linea di massima è consentito fotografare col cavalletto? Io non ci ho mai provato, ma ho la sensazione di avere visto a volte il divieto esplicito. Mi chiedo se fosse dovuto al fatto che si crea intralcio o al timore che il fotografo produca foto "professionali" utilizzabili a fini di lucro.
Sicuramente l' uso del cavalletto è vietato nel 99,9% dei casi. Non c ' entra con la capacità o meno di produrre materiale professionale.Per quello non è necessario utilizzare un supporto ma più che altro per un problema di ingombro e sicurezza. Anche il termine professionale che prima spesso veniva accostato al semplice uso di una reflex piuttosto che quello di un telefonino, lascia il tempo che trova.
A me, senza ripetermi, mi hanno fatto entrare al Louvre col cavalletto
la cosa ancora mi fa sorridere...ho fotografato di tutto, poi a fine visita, usciamo e nel cercare di fare un autoscatto per ricordo, spalle alla piramide in vetro, nel cortile esterno a fianco della fontana, è arrivato un ominide della sicurezza, dicendomi di chiudere il csvalletto ....ma come??? Sono stato a 40cm dalla " Dama con l' ermellino" .
Credo che l'uso del cavalletto sia vietato per ragioni di sicurezza. Un grande museo è considerato luogo sensibile, come stazioni, metropolitane ecc. Davvero strano che te lo abbiano fatto usare al Louvre. Nel duomo di Milano non puoi neanche entrare se ce l'hai con te.
Daria, credo sia per motivi legati alla sicurezza. In teoria è vietato usare cavalletti e stativi. Poi, in piccoli musei, capita di potersi accordare con la gestione per fare foto fuori orario secondo modalità decise insieme. Produrre foto a fini di lucro è vietato di suo.
Molto in sintesi, cosa è permesso e cosa no, con il Decreto Legislativo Cultura ArtBonus,
DECRETO LEGGE 31 maggio 2014 (83/2014)
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 125 31/05/2014
Entrata in vigore del provvedimento: 01/06/2014 Art. 12 – Misure urgenti per la semplificazione in materia di beni culturali Comma 3 “Sono libere, al fine dell’esecuzione dei dovuti controlli, le seguenti attività, purché attuate senza scopo di lucro, neanche indiretto, per finalità di studio, ricerca, libera manifestazione del pensiero o espressione creativa, promozione della conoscenza del patrimonio culturale: 1) la riproduzione di beni culturali attuata con modalità che non comportino alcun contatto fisico con il bene, né l’esposizione dello stesso a sorgenti luminose, né l’uso di stativi o treppiedi;
2) la divulgazione con qualsiasi mezzo delle immagini di beni culturali, legittimamente acquisite, in modo da non poter essere ulteriormente riprodotte dall’utente se non, eventualmente, a bassa risoluzione digitale”.
Come citato da Close in apertura.
Il proibire l'uso del cavalletto mi pare una questione di assoluto buon senso, si evitano così orde di tagliatori di tele e sbriciolatori di sculture , oltre che di palle agli altri visitatori.
Grazie mille a tutti!
Mi chiedevo quale fosse il motivo della proibizione del cavalletto perché, per fare un esempio, è proibito anche al cimitero di Staglieno, che è uno spazio aperto di grandi dimensioni in cui il problema dell'intralcio dovrebbe porsi poco.
Nel Comune di Milano (ma in molti altri) esiste un'ordinanza che vieta (più che vieta regola) l'uso del treppiedi in Piazza Duomo e in molti siti turistici.
Oltre alla finalità di evitare schiere di persone con cavalletti che intralciano il traffico e la mobilità (pensate ad esempio se organizzassi uno shooting di lunghe esposizioni in piazza con 40-50 fotografi), può avere un ritorno economico di occupazione spazio pubblico che si può richiedere, pagare ed usufruire.
La stessa tassa di occupazione di spazio pubblico ad esempio è richiesta a qualsiasi mezzo che occupi un sito, una strada, un marciapiede: pensate alle imprese edili che installano cantieri, transenne, carrelli elevatori, ecc.
Inoltre alcune ordinanze fanno distinzione tra un uso personale e turistico della fotografia ed un uso professionale.
Senza contare che alcuni monumenti sono coperti dal diritto d'autore.
Quindi non solo le fotografie alle persone sono "delicate", anche le fotografie alle "cose" possono essere "demotivanti"
Nel Comune di Milano (ma in molti altri) esiste un'ordinanza che vieta (più che vieta regola) l'uso del treppiedi in Piazza Duomo e in molti siti turistici.
Oltre alla finalità di evitare schiere di persone con cavalletti che intralciano il traffico e la mobilità (pensate ad esempio se organizzassi uno shooting di lunghe esposizioni in piazza con 40-50 fotografi), può avere un ritorno economico di occupazione spazio pubblico che si può richiedere, pagare ed usufruire.
La stessa tassa di occupazione di spazio pubblico ad esempio è richiesta a qualsiasi mezzo che occupi un sito, una strada, un marciapiede: pensate alle imprese edili che installano cantieri, transenne, carrelli elevatori, ecc.
Inoltre alcune ordinanze fanno distinzione tra un uso personale e turistico della fotografia ed un uso professionale.
Senza contare che alcuni monumenti sono coperti dal diritto d'autore.
Quindi non solo le fotografie alle persone sono "delicate", anche le fotografie alle "cose" possono essere "demotivanti"
A Roma ad un caro amico, hanno volevano fare verbale per occupazione abusiva di suolo pubblico
5 anni fa
utente cancellato
SergioRapagna ha scritto:
Nel Comune di Milano (ma in molti altri) esiste un'ordinanza che vieta (più che vieta regola) l'uso del treppiedi in Piazza Duomo e in molti siti turistici.
Oltre alla finalità di evitare schiere di persone con cavalletti che intralciano il traffico e la mobilità (pensate ad esempio se organizzassi uno shooting di lunghe esposizioni in piazza con 40-50 fotografi), può avere un ritorno economico di occupazione spazio pubblico che si può richiedere, pagare ed usufruire.
La stessa tassa di occupazione di spazio pubblico ad esempio è richiesta a qualsiasi mezzo che occupi un sito, una strada, un marciapiede: pensate alle imprese edili che installano cantieri, transenne, carrelli elevatori, ecc.
Inoltre alcune ordinanze fanno distinzione tra un uso personale e turistico della fotografia ed un uso professionale.
Senza contare che alcuni monumenti sono coperti dal diritto d'autore.
Quindi non solo le fotografie alle persone sono "delicate", anche le fotografie alle "cose" possono essere "demotivanti"
kalonik ha scritto:
A Roma ad un caro amico, hanno volevano fare verbale per occupazione abusiva di suolo pubblico
cosa non si fa per sottrarre danaro ai cittadini...
Che i monumenti e i panorami siano assoggettati al diritto d' autore è una di quelle follie , di quegli abusi dei quali noi (fotografi) siamo responsabili se non ci operiamo per un uso intelligente. Che la Tour Eiffel quando di notte diventi oggetto di un illuminazione particolare che la trasformi fa monumento di tutti a schermo di un artista che la illumini con effetti particolari e quindi diventi sua proprieta intellettuale come se ne fosse in quel momento unico proprietario ha senso solo se gli altri non ne rivendichino un uguale diritto di sfruttamento. In un museo romano, noto per la sua idiosincrasia alle foto, durante un esposizione su un imperatore romano, esisteva come istallazione uno schermo con le immagini in tempo reale dei fori che riprendeva inconsapevolmente i visitatori del sito archeologico , spesso in atteggiamenti privati, senza il loro consenso.
In maniera bipartizan poi , specie negli ultimi tempi, immagini di persone in carcere o in attegiamenti critici ma legittimi vengono usate , espressamente contro la legge, nei siti dei ministri preposti proprio all' osservanza della legge ( Grazia e Giustizia e Interni in primis); è noto infatti che leggi per alcuni si applichino, per altri si interpretino.
Il fotografo deve avere un senso di rispetto e di tutela verso ciò che fotografo , con forme anche dolorose di autocensura e rinuncia a riprendere foto d' effetto ma irrispettose o lesive dei diritti , ma nche dei sentimenti di chi riprende, ma anche e soprattutto deve
rispondere anche agli obblighi di documentazione, di conoscenza, di arricchimento spirituale ed artistico proprio e altrui; non a caso Bresson si definiva anarchico e Doisneau inseriva fra le prime tre caratteristiche imprescindibili del fotografo la disubbidienza, intesa come obbedienza al proprio rigoroso nel suo caso codice etico e non a quello altrui.
Più semplicente o banalmente però nel caso dei Musei credo , proprio per quel codice di rispetto e di (auto)regolamentazione che ho citato prima, si debba sempre rispettare il divieto di fotografare e di utilizzare contro il pare degli autori le opere esposte, ma che sia altrettanto doveroso chiedere , anzi pretendere che tali divieti, meglio se motivati siano chiaramente esposti prima di aver acquistato il biglietto all' ingresso degli spazi museali. In molti luoghi dopo aver acquistato il biglietto , si viene fermati o invitati a lasciar fuori , magari in luoghi non adeguatamente sorvegliati l' attrezzatura indicando adesivi con la macchina fotografica sbarrata presenti solo nelle sale interne dei musei. Norma e buonsenso, cose la cui tutela e difesa spetta anche e soprattutto a noi, imporrebbero che sia chiaramente e dettagliatamente e fin dall' ingresso nel museo e comunque prima dell' acquisto del biglietto dove come e quando si possa e dove non si possa fotografare. Nella città che tu hai richiamato, una delle più civili e avanzate in tal senso , Milano, questo è prassi corrente; alla Bicocca totem chiari ed evidenti ti indicano da subito dove puoi e dove non puoi fotografare e in questo secondo caso addirittura si scusano e senza scusarsi ma spiegandone il motivo stessa cosa avviene alla fondazione Prada.
A me invece viene ora un altro dubbio.
"Aree museali" si riferisce agli ambienti urbani in cui sono collocati i musei? Nel senso che sono a tema anche foto esterne di musei e aree espositive, o soltanto le foto di interni?
A me invece viene ora un altro dubbio.
"Aree museali" si riferisce agli ambienti urbani in cui sono collocati i musei? Nel senso che sono a tema anche foto esterne di musei e aree espositive, o soltanto le foto di interni?
Devi pagare il biglietto, la foto alla facciata esterna di un museo te la segnalo tutta la vita, a meno che all'esterno di un museo non ci sia un'esposizione
5 anni fa
utente cancellato
Dariagufo ha scritto:
A me invece viene ora un altro dubbio.
"Aree museali" si riferisce agli ambienti urbani in cui sono collocati i musei? Nel senso che sono a tema anche foto esterne di musei e aree espositive, o soltanto le foto di interni?
Liof ha scritto:
Devi pagare il biglietto, la foto alla facciata esterna di un museo te la segnalo tutta la vita, a meno che all'esterno di un museo non ci sia un'esposizione
esatto. stesso discoso vale per un murale o graffito in una via o su una facciata di una casa
A me invece viene ora un altro dubbio.
"Aree museali" si riferisce agli ambienti urbani in cui sono collocati i musei? Nel senso che sono a tema anche foto esterne di musei e aree espositive, o soltanto le foto di interni?
Liof ha scritto:
Devi pagare il biglietto, la foto alla facciata esterna di un museo te la segnalo tutta la vita, a meno che all'esterno di un museo non ci sia un'esposizione
utente cancellato ha scritto:
esatto. stesso discoso vale per un murale o graffito in una via o su una facciata di una casa
A me invece viene ora un altro dubbio.
"Aree museali" si riferisce agli ambienti urbani in cui sono collocati i musei? Nel senso che sono a tema anche foto esterne di musei e aree espositive, o soltanto le foto di interni?
Liof ha scritto:
Devi pagare il biglietto, la foto alla facciata esterna di un museo te la segnalo tutta la vita, a meno che all'esterno di un museo non ci sia un'esposizione
Assolutamente si, pagare biglietto postare foto.
Daje di ft Che pago solo io
A me invece viene ora un altro dubbio.
"Aree museali" si riferisce agli ambienti urbani in cui sono collocati i musei? Nel senso che sono a tema anche foto esterne di musei e aree espositive, o soltanto le foto di interni?
Liof ha scritto:
Devi pagare il biglietto, la foto alla facciata esterna di un museo te la segnalo tutta la vita, a meno che all'esterno di un museo non ci sia un'esposizione
kalonik ha scritto:
Assolutamente si, pagare biglietto postare foto.
Daje di ft Che pago solo io
A me invece viene ora un altro dubbio.
"Aree museali" si riferisce agli ambienti urbani in cui sono collocati i musei? Nel senso che sono a tema anche foto esterne di musei e aree espositive, o soltanto le foto di interni?
Liof ha scritto:
Devi pagare il biglietto, la foto alla facciata esterna di un museo te la segnalo tutta la vita, a meno che all'esterno di un museo non ci sia un'esposizione
kalonik ha scritto:
Assolutamente si, pagare biglietto postare foto.
Daje di ft Che pago solo io
Dariagufo ha scritto:
Magari dirigo un museo, che ne sai
Allora facci avere i biglietti, un po' di solidarietà
A me invece viene ora un altro dubbio.
"Aree museali" si riferisce agli ambienti urbani in cui sono collocati i musei? Nel senso che sono a tema anche foto esterne di musei e aree espositive, o soltanto le foto di interni?
Liof ha scritto:
Devi pagare il biglietto, la foto alla facciata esterna di un museo te la segnalo tutta la vita, a meno che all'esterno di un museo non ci sia un'esposizione
utente cancellato ha scritto:
esatto. stesso discoso vale per un murale o graffito in una via o su una facciata di una casa
quelle potrebbero essere considerate installazioni però
E se invece ad essere inquadrata fosse solo un'area museale (interna al museo, quindi biglietto pagato) ma senza alcuna opera artistica? in pratica la struttura architettonica del museo?
E se invece ad essere inquadrata fosse solo un'area museale (interna al museo, quindi biglietto pagato) ma senza alcuna opera artistica? in pratica la struttura architettonica del museo?
Allora me la faccio nemma mia tenuta di campagna dell'800 gratis
però potrebbero rientrare negli spazi espositivi della traccia
5 anni fa
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Dariagufo ha scritto:
A me invece viene ora un altro dubbio.
"Aree museali" si riferisce agli ambienti urbani in cui sono collocati i musei? Nel senso che sono a tema anche foto esterne di musei e aree espositive, o soltanto le foto di interni?
Liof ha scritto:
Devi pagare il biglietto, la foto alla facciata esterna di un museo te la segnalo tutta la vita, a meno che all'esterno di un museo non ci sia un'esposizione
utente cancellato ha scritto:
esatto. stesso discoso vale per un murale o graffito in una via o su una facciata di una casa
DonyB ha scritto:
quelle potrebbero essere considerate installazioni però
eh non sempre dony, uno che fa un disegno su un muro non e' un'installazione.
5 anni fa
utente cancellato
DonyB ha scritto:
però potrebbero rientrare negli spazi espositivi della traccia
A me invece viene ora un altro dubbio.
"Aree museali" si riferisce agli ambienti urbani in cui sono collocati i musei? Nel senso che sono a tema anche foto esterne di musei e aree espositive, o soltanto le foto di interni?
Liof ha scritto:
Devi pagare il biglietto, la foto alla facciata esterna di un museo te la segnalo tutta la vita, a meno che all'esterno di un museo non ci sia un'esposizione
utente cancellato ha scritto:
esatto. stesso discoso vale per un murale o graffito in una via o su una facciata di una casa
DonyB ha scritto:
quelle potrebbero essere considerate installazioni però
utente cancellato ha scritto:
eh non sempre dony, uno che fa un disegno su un muro non e' un'installazione.
certo, ma nel caso di un murales non siamo tenuti a sapere se è l'opera del primo "pirla" (nel senso buono del termine) che è passato di lì o se invece fa parte di una installazione magari commissionata a qualcuno, la foto non ce lo dice
però potrebbero rientrare negli spazi espositivi della traccia
utente cancellato ha scritto:
andiamoooo
sto cercando di valutare se essere elastica
5 anni fa
utente cancellato
Dariagufo ha scritto:
A me invece viene ora un altro dubbio.
"Aree museali" si riferisce agli ambienti urbani in cui sono collocati i musei? Nel senso che sono a tema anche foto esterne di musei e aree espositive, o soltanto le foto di interni?
Liof ha scritto:
Devi pagare il biglietto, la foto alla facciata esterna di un museo te la segnalo tutta la vita, a meno che all'esterno di un museo non ci sia un'esposizione
utente cancellato ha scritto:
esatto. stesso discoso vale per un murale o graffito in una via o su una facciata di una casa
DonyB ha scritto:
quelle potrebbero essere considerate installazioni però
utente cancellato ha scritto:
eh non sempre dony, uno che fa un disegno su un muro non e' un'installazione.
DonyB ha scritto:
certo, ma nel caso di un murales non siamo tenuti a sapere se è l'opera del primo "pirla" (nel senso buono del termine) che è passato di lì o se invece fa parte di una installazione magari commissionata a qualcuno, la foto non ce lo dice
esattamente quello che dico io: la foto deve raccontare l'installazione e renderla chiara, altrimenti varrebbe tutto, anche il quadro che ho a casa.
Exposition
CLOSE-ENOUGH
Credo sia opportuno affrontare in occasione del contest EXPOSITION il tema delle foto nei musei ed alle opere d' arte in generale prescindendo dalle foto in gara e dai soliti commenti su di esse; la traccia è chiarissima (opere d' arte e spazi espositivi integrati da persone o elementi diversi da quelli esposti che caratterizzino la foto con l' impronta creativa e personale del fotografo), ma anche e soprattutto perche trattandosi di un contest a squadre si presume che le foto siano già state discusse e validate da un intera comunità di persone.Invece in maniera più ampia noi fotografi dovremmo porci il problema di questo genere di foto, perchè malgrado il decreo Franceschini del 26 maggio 2014 liberalizzi questo genere di foto , chi fotografa nei musei è ancora malvisto, nel miglior caso sopportato e comunque , almeno nel mio caso si sente a disagio.
Un po di cronaca: 5 anni fà, non per regolamentare e sancire un principio sacrosanto, quello di fruire appieno di un opera d' arte, nel nostro caso fotografandola, ma perchè in epoca di cellulari con fotocamera era di fatto impossibile impedire le foto, si è concesso di scattare foto per ", per finalità di studio, ricerca, libera manifestazione del pensiero o espressione creativa, promozione della conoscenza del patrimonio culturale", purchè " la riproduzione di beni culturali attuata con modalità che non comportino alcun contatto fisico con il bene, né l’esposizione dello stesso a sorgenti luminose, né l’uso di stativi o treppiedi;
2) la divulgazione con qualsiasi mezzo delle immagini di beni culturali, legittimamente acquisite, in modo da non poter essere ulteriormente riprodotte dall’utente se non, eventualmente, a bassa risoluzione digitale.”.
Contrariamente ad leggi,alla maggior parte delle altre leggi, non si è pensato di premettere che fotografare non significa fotocopiare ma partecipare ad un opera come usare un taccuino di schiìzzi, prendere appunti o commentare un opera, e si è dato per scontato o comunque avallato il pregiudizi che il fotografo sia in fondo in fondo un ladro di opere altrui o nel migliore dei casi un plagiaro.
La famosa frase di T.S.Eliot, rubata da Picasso e da S. Jobs :" I poeti immaturi imitano; i poeti maturi rubano, i cattivi poeti rovinano cio che prendono, mentre quelli buoni ne traggono qualcosa di meglio o almeno qualcosa di diverso. Il buon poeta amalgama ciò che ruba in un sentire complesso che risulta unico, assolutamente diverso da ciò da cui sia stato tratto" , che dovrebbe guidarci nel prendere (rubare ?) immagini dolorosamente cade nel vuoto.
Nel fotografare nei Musei non solo per questo contest ma in generale dobbiamo noi stessi essere consapevoli dei nostri diritti e difenderli; nei musei dobbiamo chiedere e gentilmente ma con fermezza chiedere che siano rispettati.
P.s. forse è pleonastico ma per essere chiari è ovvio che questo presuppone il rispetto degli altri visitatori non disturbandoli con cavalletti, soste prolungate davanti allle opere, delle opre stesse, non toccandole,spostandole, usando luci e degli artisti non usandole per fini commerciali o di lucro senza il loro permesso e comunque omettendo il loro nome.
kalonik
A me, senza ripetermi, mi hanno fatto entrare al Louvre col cavalletto
la cosa ancora mi fa sorridere...ho fotografato di tutto, poi a fine visita, usciamo e nel cercare di fare un autoscatto per ricordo, spalle alla piramide in vetro, nel cortile esterno a fianco della fontana, è arrivato un ominide della sicurezza, dicendomi di chiudere il csvalletto ....ma come??? Sono stato a 40cm dalla " Dama con l' ermellino" .
Valeria__
Credo che l'uso del cavalletto sia vietato per ragioni di sicurezza. Un grande museo è considerato luogo sensibile, come stazioni, metropolitane ecc. Davvero strano che te lo abbiano fatto usare al Louvre. Nel duomo di Milano non puoi neanche entrare se ce l'hai con te.laura62
Daria, credo sia per motivi legati alla sicurezza. In teoria è vietato usare cavalletti e stativi. Poi, in piccoli musei, capita di potersi accordare con la gestione per fare foto fuori orario secondo modalità decise insieme. Produrre foto a fini di lucro è vietato di suo.
bluvelvet
Molto in sintesi, cosa è permesso e cosa no, con il Decreto Legislativo Cultura ArtBonus,DECRETO LEGGE 31 maggio 2014 (83/2014)
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 125 31/05/2014
Entrata in vigore del provvedimento: 01/06/2014
Art. 12 – Misure urgenti per la semplificazione in materia di beni culturali
Comma 3
“Sono libere, al fine dell’esecuzione dei dovuti controlli, le seguenti attività, purché attuate senza scopo di lucro, neanche indiretto, per finalità di studio, ricerca, libera manifestazione del pensiero o espressione creativa, promozione della conoscenza del patrimonio culturale:
1) la riproduzione di beni culturali attuata con modalità che non comportino alcun contatto fisico con il bene, né l’esposizione dello stesso a sorgenti luminose, né l’uso di stativi o treppiedi;
2) la divulgazione con qualsiasi mezzo delle immagini di beni culturali, legittimamente acquisite, in modo da non poter essere ulteriormente riprodotte dall’utente se non, eventualmente, a bassa risoluzione digitale”.
Come citato da Close in apertura.
Il proibire l'uso del cavalletto mi pare una questione di assoluto buon senso, si evitano così orde di tagliatori di tele e sbriciolatori di sculture , oltre che di palle agli altri visitatori.
Dariagufo
Grazie mille a tutti!Mi chiedevo quale fosse il motivo della proibizione del cavalletto perché, per fare un esempio, è proibito anche al cimitero di Staglieno, che è uno spazio aperto di grandi dimensioni in cui il problema dell'intralcio dovrebbe porsi poco.
SergioRapagna
Nel Comune di Milano (ma in molti altri) esiste un'ordinanza che vieta (più che vieta regola) l'uso del treppiedi in Piazza Duomo e in molti siti turistici.Oltre alla finalità di evitare schiere di persone con cavalletti che intralciano il traffico e la mobilità (pensate ad esempio se organizzassi uno shooting di lunghe esposizioni in piazza con 40-50 fotografi), può avere un ritorno economico di occupazione spazio pubblico che si può richiedere, pagare ed usufruire.
La stessa tassa di occupazione di spazio pubblico ad esempio è richiesta a qualsiasi mezzo che occupi un sito, una strada, un marciapiede: pensate alle imprese edili che installano cantieri, transenne, carrelli elevatori, ecc.
Inoltre alcune ordinanze fanno distinzione tra un uso personale e turistico della fotografia ed un uso professionale.
Senza contare che alcuni monumenti sono coperti dal diritto d'autore.
Quindi non solo le fotografie alle persone sono "delicate", anche le fotografie alle "cose" possono essere "demotivanti"
kalonik
Oltre alla finalità di evitare schiere di persone con cavalletti che intralciano il traffico e la mobilità (pensate ad esempio se organizzassi uno shooting di lunghe esposizioni in piazza con 40-50 fotografi), può avere un ritorno economico di occupazione spazio pubblico che si può richiedere, pagare ed usufruire.
La stessa tassa di occupazione di spazio pubblico ad esempio è richiesta a qualsiasi mezzo che occupi un sito, una strada, un marciapiede: pensate alle imprese edili che installano cantieri, transenne, carrelli elevatori, ecc.
Inoltre alcune ordinanze fanno distinzione tra un uso personale e turistico della fotografia ed un uso professionale.
Senza contare che alcuni monumenti sono coperti dal diritto d'autore.
Quindi non solo le fotografie alle persone sono "delicate", anche le fotografie alle "cose" possono essere "demotivanti"
utente cancellato
Oltre alla finalità di evitare schiere di persone con cavalletti che intralciano il traffico e la mobilità (pensate ad esempio se organizzassi uno shooting di lunghe esposizioni in piazza con 40-50 fotografi), può avere un ritorno economico di occupazione spazio pubblico che si può richiedere, pagare ed usufruire.
La stessa tassa di occupazione di spazio pubblico ad esempio è richiesta a qualsiasi mezzo che occupi un sito, una strada, un marciapiede: pensate alle imprese edili che installano cantieri, transenne, carrelli elevatori, ecc.
Inoltre alcune ordinanze fanno distinzione tra un uso personale e turistico della fotografia ed un uso professionale.
Senza contare che alcuni monumenti sono coperti dal diritto d'autore.
Quindi non solo le fotografie alle persone sono "delicate", anche le fotografie alle "cose" possono essere "demotivanti"
CLOSE-ENOUGH
Che i monumenti e i panorami siano assoggettati al diritto d' autore è una di quelle follie , di quegli abusi dei quali noi (fotografi) siamo responsabili se non ci operiamo per un uso intelligente. Che la Tour Eiffel quando di notte diventi oggetto di un illuminazione particolare che la trasformi fa monumento di tutti a schermo di un artista che la illumini con effetti particolari e quindi diventi sua proprieta intellettuale come se ne fosse in quel momento unico proprietario ha senso solo se gli altri non ne rivendichino un uguale diritto di sfruttamento. In un museo romano, noto per la sua idiosincrasia alle foto, durante un esposizione su un imperatore romano, esisteva come istallazione uno schermo con le immagini in tempo reale dei fori che riprendeva inconsapevolmente i visitatori del sito archeologico , spesso in atteggiamenti privati, senza il loro consenso.In maniera bipartizan poi , specie negli ultimi tempi, immagini di persone in carcere o in attegiamenti critici ma legittimi vengono usate , espressamente contro la legge, nei siti dei ministri preposti proprio all' osservanza della legge ( Grazia e Giustizia e Interni in primis); è noto infatti che leggi per alcuni si applichino, per altri si interpretino.
Il fotografo deve avere un senso di rispetto e di tutela verso ciò che fotografo , con forme anche dolorose di autocensura e rinuncia a riprendere foto d' effetto ma irrispettose o lesive dei diritti , ma nche dei sentimenti di chi riprende, ma anche e soprattutto deve
rispondere anche agli obblighi di documentazione, di conoscenza, di arricchimento spirituale ed artistico proprio e altrui; non a caso Bresson si definiva anarchico e Doisneau inseriva fra le prime tre caratteristiche imprescindibili del fotografo la disubbidienza, intesa come obbedienza al proprio rigoroso nel suo caso codice etico e non a quello altrui.
Più semplicente o banalmente però nel caso dei Musei credo , proprio per quel codice di rispetto e di (auto)regolamentazione che ho citato prima, si debba sempre rispettare il divieto di fotografare e di utilizzare contro il pare degli autori le opere esposte, ma che sia altrettanto doveroso chiedere , anzi pretendere che tali divieti, meglio se motivati siano chiaramente esposti prima di aver acquistato il biglietto all' ingresso degli spazi museali. In molti luoghi dopo aver acquistato il biglietto , si viene fermati o invitati a lasciar fuori , magari in luoghi non adeguatamente sorvegliati l' attrezzatura indicando adesivi con la macchina fotografica sbarrata presenti solo nelle sale interne dei musei. Norma e buonsenso, cose la cui tutela e difesa spetta anche e soprattutto a noi, imporrebbero che sia chiaramente e dettagliatamente e fin dall' ingresso nel museo e comunque prima dell' acquisto del biglietto dove come e quando si possa e dove non si possa fotografare. Nella città che tu hai richiamato, una delle più civili e avanzate in tal senso , Milano, questo è prassi corrente; alla Bicocca totem chiari ed evidenti ti indicano da subito dove puoi e dove non puoi fotografare e in questo secondo caso addirittura si scusano e senza scusarsi ma spiegandone il motivo stessa cosa avviene alla fondazione Prada.
TexWiller
Debbono essere foto solo dentro il Museo?Niente mostre ed estemporanee o foto dove lavorano gli artisti?
DonyB
Niente mostre ed estemporanee o foto dove lavorano gli artisti?
La traccia è lì per essere letta
TexWiller
beh, tanto non sono in nessuna squadra, ma era per capire e far capire meglioDonyB
e poi la maggior parte non legge né la traccia né qui
Dariagufo
A me invece viene ora un altro dubbio."Aree museali" si riferisce agli ambienti urbani in cui sono collocati i musei? Nel senso che sono a tema anche foto esterne di musei e aree espositive, o soltanto le foto di interni?
Liof
"Aree museali" si riferisce agli ambienti urbani in cui sono collocati i musei? Nel senso che sono a tema anche foto esterne di musei e aree espositive, o soltanto le foto di interni?
utente cancellato
"Aree museali" si riferisce agli ambienti urbani in cui sono collocati i musei? Nel senso che sono a tema anche foto esterne di musei e aree espositive, o soltanto le foto di interni?
kalonik
"Aree museali" si riferisce agli ambienti urbani in cui sono collocati i musei? Nel senso che sono a tema anche foto esterne di musei e aree espositive, o soltanto le foto di interni?
kalonik
"Aree museali" si riferisce agli ambienti urbani in cui sono collocati i musei? Nel senso che sono a tema anche foto esterne di musei e aree espositive, o soltanto le foto di interni?
Daje di ft Che pago solo io
Dariagufo
"Aree museali" si riferisce agli ambienti urbani in cui sono collocati i musei? Nel senso che sono a tema anche foto esterne di musei e aree espositive, o soltanto le foto di interni?
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kalonik
"Aree museali" si riferisce agli ambienti urbani in cui sono collocati i musei? Nel senso che sono a tema anche foto esterne di musei e aree espositive, o soltanto le foto di interni?
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DonyB
"Aree museali" si riferisce agli ambienti urbani in cui sono collocati i musei? Nel senso che sono a tema anche foto esterne di musei e aree espositive, o soltanto le foto di interni?
DonyB
E se invece ad essere inquadrata fosse solo un'area museale (interna al museo, quindi biglietto pagato) ma senza alcuna opera artistica? in pratica la struttura architettonica del museo?Liof
DonyB
però potrebbero rientrare negli spazi espositivi della tracciautente cancellato
"Aree museali" si riferisce agli ambienti urbani in cui sono collocati i musei? Nel senso che sono a tema anche foto esterne di musei e aree espositive, o soltanto le foto di interni?
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DonyB
"Aree museali" si riferisce agli ambienti urbani in cui sono collocati i musei? Nel senso che sono a tema anche foto esterne di musei e aree espositive, o soltanto le foto di interni?
DonyB
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"Aree museali" si riferisce agli ambienti urbani in cui sono collocati i musei? Nel senso che sono a tema anche foto esterne di musei e aree espositive, o soltanto le foto di interni?
bluvelvet
Ci sono murales che sono considerate all'unanimità opere d'arte.