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#573 Scrivanie e spazi di lavoro — Il forum di Fotocontest
A mio parere il noi è riferito più a "NOI" come genere umano che come noi stessi. Molte foto però, ritraggono più un lavoro o un'attività che uno spazio di lavoro e a mio parere sono quelle meno a tema ma il parere è soggettivo.Â
A mio parere il noi è riferito più a "NOI" come genere umano che come noi stessi. Molte foto però, ritraggono più un lavoro o un'attività che uno spazio di lavoro e a mio parere sono quelle meno a tema ma il parere è soggettivo.Â
Vedi che ho fatto bene ad aprire la discussione?
Parere diametralmente opposto al mio...Â
Potremmo chiedere a chi ha proposto il contest... Â
Dai nik ..hanno sempre messo tracce Incasinate.. un po' per ampliare la traccia ( credo ) è un po' per diversificare ( forse).
Per come intendi tu la traccia doveva essere così :
"Il vostro luogo di lavoro" .
Senza aggiungere, dove riposate... gli accessori eccÂ
Ovvio che poi si generano interpretazioni
diverse della traccia
Dai nik ..hanno sempre messo tracce Incasinate.. un po' per ampliare la traccia ( credo ) è un po' per diversificare ( forse).
Per come intendi tu la traccia doveva essere così :
"Il vostro luogo di lavoro" .
Senza aggiungere, dove riposate... gli accessori eccÂ
Ovvio che poi si generano interpretazioni
diverse della traccia
non è quello che intendevo e lo sai benissimo!!!
per me va benissimo tutto, ma è la nostra comfort zone o quella nostra e quella degli altri?
La seconda ipotesi allarga in modo esponenziale le possibilità .Â
Tanto per sapere cosa è a tema e cosa non lo è.
Buongiorno Nobody, io la penso esattamente come te e hai fatto bene ad aprire la discussione. "Lavoro, relax, accessori, spazi, ordine, disordine" va bene tutto.
Sì, ma nella traccia c'è anche "rilassiamo", se quella non è comfort zone ... Per quanto riguarda lo "still life" viene specificato "non vincolante".
Sinceramente non capisco cosa intendi "che mi fa sentire bene"? Si parla di "spazi di lavoro" e di scrivanie che per alcuni rappresentano lo spazio dove il alvoro si svolge...la confort zone è una dellepossibilità elencate ma non l'unica. A mio parere fotografare la postazione di lavoro della "tipa" è a tema ma non lo è se invece di fotografare la sua postazione fotografi solo "la tipa" che lavora. In un'immagine a tema, a mio parere, il soggetto deve essere "lo spazio" e non colui che svolge la mansione.
scusate se mi intrometto, ma si parla di fuori tema e mi sento in dovere di fare una puntualizzazione.
@Nobody e altri, parlate di comfort zone, nostra e di altri.Â
Ma vi sbagliate sulla definizione.
E se fotografassimo tutti la nostra "comfort zone", saremmo probabilmente tutti FT.
La comfort zone non è un luogo, bensì uno stato psicologico in cui una persona si sente bene, a proprio agio, in cui può mantenere un elevato livello di controllo e un basso livello di stress e ansia. In cui, di conseguenza, la performance e i risultati sono costanti e garantiti.Â
Per me, la comfort zone in ambito fotografico, è il ritratto. Fare paesaggi o still-life significa, sempre per me, uscire dalla mia comfort zone.Â
Poi per tornare alla discussione, ancora una volta si discute se il soggetto ritratto debba essere personale o meno.
La stessa discussione era nata per "momenti importanti" in cui alcuni sostenevano che le foto dovessero essere autoritratti (momenti importanti personali) e altri, tra cui io, sostenevano che invece poco importasse chi fosse il soggetto della foto, basta che il messaggio fosse universalmente empatico.
E mi ritrovo ancora in questo punto di vista.
Non mi importa di chi siano la scrivania o il luogo di lavoro presenti in una determinata fotografia, o se la scena sia costruita o "naturale".
Quello che mi importa è che la scena mi parli, mi racconti qualcosa del soggetto a cui la scrivania appartiene.
scusate se mi intrometto, ma si parla di fuori tema e mi sento in dovere di fare una puntualizzazione.
@Nobody e altri, parlate di comfort zone, nostra e di altri.Â
Ma vi sbagliate sulla definizione.
E se fotografassimo tutti la nostra "comfort zone", saremmo probabilmente tutti FT.
La comfort zone non è un luogo, bensì uno stato psicologico in cui una persona si sente bene, a proprio agio, in cui può mantenere un elevato livello di controllo e un basso livello di stress e ansia. In cui, di conseguenza, la performance e i risultati sono costanti e garantiti.Â
Per me, la comfort zone in ambito fotografico, è il ritratto. Fare paesaggi o still-life significa, sempre per me, uscire dalla mia comfort zone.Â
Poi per tornare alla discussione, ancora una volta si discute se il soggetto ritratto debba essere personale o meno.
La stessa discussione era nata per "momenti importanti" in cui alcuni sostenevano che le foto dovessero essere autoritratti (momenti importanti personali) e altri, tra cui io, sostenevano che invece poco importasse chi fosse il soggetto della foto, basta che il messaggio fosse universalmente empatico.
E mi ritrovo ancora in questo punto di vista.
Non mi importa di chi siano la scrivania o il luogo di lavoro presenti in una determinata fotografia, o se la scena sia costruita o "naturale".
Quello che mi importa è che la scena mi parli, mi racconti qualcosa del soggetto a cui la scrivania appartiene.
Grazie @Ayahuasca per il tuo punto di vista.Â
Nick
7 anni fa
bi
a me pare che se in un contest vengono accomunati scrivanie e spazi di lavoro allora credo che sia perche' non tutti lavorano ad una scrivania.... quindi credo che il tema in generale sia da interpretare come spazi di lavoro. E non credo nemmeno che sia un contest "selfie", altrimenti tutti quelli che non lavoroano ad una scrivania sono automaticamente esclusi.....Â
a me pare che se in un contest vengono accomunati scrivanie e spazi di lavoro allora credo che sia perche' non tutti lavorano ad una scrivania.... quindi credo che il tema in generale sia da interpretare come spazi di lavoro. E non credo nemmeno che sia un contest "selfie", altrimenti tutti quelli che non lavoroano ad una scrivania sono automaticamente esclusi.....Â
#573 Scrivanie e spazi di lavoro
Thot-Nick
Ciao,ho appena terminato di leggere la discussione nata sui FT dati e non dati su “interpretare i luoghi turisticiâ€.
A volte uso il famoso tasto a volte no, le volte che l’ho usato nessuno me ne ha mai chiesto il motivo.
Su un centinaio di foto postate ne ho presi (cinque?)...
E’ arrivato il momento però di utilizzarlo con più frequenza almeno per quel che mi riguarda.
Vengo subito al punto:
Come vi ponete quando valutate una immagine che ha come traccia questa definizione?
"Il luogo in cui lavoriamo, leggiamo, scriviamo o ci rilassiamo, gli accessori, il disordine, l'ordine compulsivo, lo spazio, gli spazi organizzati. Un contest in cui strizzare l'occhio anche allo still-life (non vincolante)"
Mi sembra di capire dalla prima parte che la traccia parli di sé stessi non di spazi di lavoro di altri, o sbaglio?
Cosa è secondo voi a tema e cosa non lo è?Â
La traccia secondo me nella nella prima parte è molto precisa ma termina quasi con "tutto va bene..."
o sbaglio?
Ciao grazie Nick
Furlissima
A mio parere il noi è riferito più a "NOI" come genere umano che come noi stessi. Molte foto però, ritraggono più un lavoro o un'attività che uno spazio di lavoro e a mio parere sono quelle meno a tema ma il parere è soggettivo.ÂThot-Nick
Parere diametralmente opposto al mio...Â
Potremmo chiedere a chi ha proposto il contest... Â
Alexx70
Dai nik ..hanno sempre messo tracce Incasinate.. un po' per ampliare la traccia ( credo ) è un po' per diversificare ( forse).Per come intendi tu la traccia doveva essere così :
"Il vostro luogo di lavoro" .
Senza aggiungere, dove riposate... gli accessori eccÂ
Ovvio che poi si generano interpretazioni
diverse della traccia
Thot-Nick
Per come intendi tu la traccia doveva essere così :
"Il vostro luogo di lavoro" .
Senza aggiungere, dove riposate... gli accessori eccÂ
Ovvio che poi si generano interpretazioni
diverse della traccia
per me va benissimo tutto, ma è la nostra comfort zone o quella nostra e quella degli altri?
La seconda ipotesi allarga in modo esponenziale le possibilità .Â
Tanto per sapere cosa è a tema e cosa non lo è.
4Stagioni
Buongiorno Nobody, io la penso esattamente come te e hai fatto bene ad aprire la discussione. "Lavoro, relax, accessori, spazi, ordine, disordine" va bene tutto.Furlissima
"Scrivanie e spazi di lavoro" non sono la confort zone che per me è altro...Poi nella traccia si parla di foto "still life" pertanto si può ricreare uno spazio di lavoro o una scrivania fittizie per fare o scatto. la foto still life non deve essere anzi non è quasi mai, una riproduzione di una realtà già esistente ma si crea una scena per poi ritrarla. Se è così quello che si fotografa non è né mio né tuo ma è semplicemente l'immagine di uno spazio che chiunque potrebbe possedere. Non so se sono riuscita a spiegarmi...4Stagioni
Furlissima
"O" ci rilassiamo per cui non deve esserlo per forza ma è una delle possibilità ....lo still life non è vincolante ma è suggerito: come fa una foto still life essere per forza una foto di un posto reale? se il posto è ricreato appositamente non è di nessuno ma potrebbe essere di chiunque. Quindi una foto che ritrae a una scrivania fittizia e che non appartiene a nessuno non è f.t. così come non può esserlo la foto di una scrivanie del vicino di casa. Non dobbiamo per forza fotografare qualcosa di nostro e di realmente esistente perché lo still life non lo prevede. Visto però che lo still life non è vincolante, sono a tema anche foto che ritraggono realtà esistenti, ma cosa importa a chi appartengono?Thot-Nick
Che ne so, invento, visto che mi fa sentire bene perché sto partendo per un viaggio va bene anche la foto della tipa e la sua postazione, che mi sta facendo l’imbarco dei bagagli a Malpensa?Â
Alexx70
Che ne so, invento, visto che mi fa sentire bene perché sto partendo per un viaggio va bene anche la foto della tipa e la sua postazione, che mi sta facendo l’imbarco dei bagagli a Malpensa?Â
Furlissima
Che ne so, invento, visto che mi fa sentire bene perché sto partendo per un viaggio va bene anche la foto della tipa e la sua postazione, che mi sta facendo l’imbarco dei bagagli a Malpensa?Â
Ayahuasca
scusate se mi intrometto, ma si parla di fuori tema e mi sento in dovere di fare una puntualizzazione.@Nobody e altri, parlate di comfort zone, nostra e di altri.Â
Ma vi sbagliate sulla definizione.
E se fotografassimo tutti la nostra "comfort zone", saremmo probabilmente tutti FT.
La comfort zone non è un luogo, bensì uno stato psicologico in cui una persona si sente bene, a proprio agio, in cui può mantenere un elevato livello di controllo e un basso livello di stress e ansia. In cui, di conseguenza, la performance e i risultati sono costanti e garantiti.Â
Per me, la comfort zone in ambito fotografico, è il ritratto. Fare paesaggi o still-life significa, sempre per me, uscire dalla mia comfort zone.Â
Poi per tornare alla discussione, ancora una volta si discute se il soggetto ritratto debba essere personale o meno.
La stessa discussione era nata per "momenti importanti" in cui alcuni sostenevano che le foto dovessero essere autoritratti (momenti importanti personali) e altri, tra cui io, sostenevano che invece poco importasse chi fosse il soggetto della foto, basta che il messaggio fosse universalmente empatico.
E mi ritrovo ancora in questo punto di vista.
Non mi importa di chi siano la scrivania o il luogo di lavoro presenti in una determinata fotografia, o se la scena sia costruita o "naturale".
Quello che mi importa è che la scena mi parli, mi racconti qualcosa del soggetto a cui la scrivania appartiene.
Thot-Nick
@Nobody e altri, parlate di comfort zone, nostra e di altri.Â
Ma vi sbagliate sulla definizione.
E se fotografassimo tutti la nostra "comfort zone", saremmo probabilmente tutti FT.
La comfort zone non è un luogo, bensì uno stato psicologico in cui una persona si sente bene, a proprio agio, in cui può mantenere un elevato livello di controllo e un basso livello di stress e ansia. In cui, di conseguenza, la performance e i risultati sono costanti e garantiti.Â
Per me, la comfort zone in ambito fotografico, è il ritratto. Fare paesaggi o still-life significa, sempre per me, uscire dalla mia comfort zone.Â
Poi per tornare alla discussione, ancora una volta si discute se il soggetto ritratto debba essere personale o meno.
La stessa discussione era nata per "momenti importanti" in cui alcuni sostenevano che le foto dovessero essere autoritratti (momenti importanti personali) e altri, tra cui io, sostenevano che invece poco importasse chi fosse il soggetto della foto, basta che il messaggio fosse universalmente empatico.
E mi ritrovo ancora in questo punto di vista.
Non mi importa di chi siano la scrivania o il luogo di lavoro presenti in una determinata fotografia, o se la scena sia costruita o "naturale".
Quello che mi importa è che la scena mi parli, mi racconti qualcosa del soggetto a cui la scrivania appartiene.
Nick
bi
a me pare che se in un contest vengono accomunati scrivanie e spazi di lavoro allora credo che sia perche' non tutti lavorano ad una scrivania.... quindi credo che il tema in generale sia da interpretare come spazi di lavoro. E non credo nemmeno che sia un contest "selfie", altrimenti tutti quelli che non lavoroano ad una scrivania sono automaticamente esclusi.....ÂThot-Nick