Questo sito utilizza i cookie per assicurarti la migliore esperienza di navigazione.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.
Immagini, quali futuri possibili? — Il forum di Fotocontest
La riproduzione di immagini statiche, “fotografia” e dinamiche, “cinematografia”, è ormai completamente e definitivamente migrata nel mondo digitale; trascurando alcune nicchie nostalgiche, non ha più un supporto fisico fotoinciso ma solo un flusso di dati riproducibile all’infinito nelle più svariate forme e sui più svariati supporti occasionali.
Un flusso di dati non è di per sé un oggetto tangibile, non ha dimensioni né forma, si può adattare a qualunque forma, a qualunque dimensione, a qualunque rapporto dimensionale. Nonostante questo, la fotografia e la cinematografia, ormai teoricamente libere e finalmente davvero anamorfiche, rimangono invece tuttora legate a forme, dimensioni e rapporti dimensionali di un passato fatto di supporti fisici, che dovevano per forza avere una forma, una dimensione, un rapporto dimensionale; perché?
Il primo motivo è, ovviamente, la necessità di riprodurre le immagini sui supporti ad oggi disponibili, che hanno forme e dimensioni adatte ai vecchi rapporti dimensionali; il secondo e forse più importante motivo è che la riproduzione bidimensionale delle immagini si è evoluta nel tempo in forme e dimensioni adatte alla fruizione più naturale ed istintiva possibile per l’occhio umano; possibile compatibilmente con i mezzi a disposizione, ma ora? Ora che i mezzi a disposizione sono totalmente cambiati è possibile pensare a forme e rapporti dimensionali diversi, ancora più adatti alla fruizione istintiva dell’immagine, con nuove regole compositive, nuovi rapporti di forme, nuovi rapporti tra luce ed ombra.
In sintesi, è possibile oggi reinventare la figura del fotografo esplorando nuovi campi, con nuove regole e nuovi risultati. Sarà anche possibile arrivare ad un miglioramento della rappresentazione bidimensionale della realtà, o non c’è più niente da dire in questo campo, quindi nulla di nuovo si può proporre per migliorarla?
11 anni fa
utente cancellato
La tecnologia può anche progredire, ma l'evoluzione dell'organismo umano ha tempi molto più lenti. Credo che si arriverà ad un punto oltre il quale le percezioni non cambiano al cambiare di supporti o tecnologie.
Vero Mirko, ma la domanda di fondo è: Siamo sicuri che non si possa esprimere diente di meglio, cioè di più adatto alla conformazine fisica della vista umana, di quello che già abbiamo quanto a regole compositive e formati di visualizzazione?
11 anni fa
utente cancellato
Se anche ci fosse una conformazione, credi che il cervello saprebbe leggere questo stimolo? Il cervello è un maledetto abitudinario.
Steve Jobs, per me, è sempre stato uno dei peggiori squali che la finanza abbia conosciuto fino ad oggi. Ma in una cosa mi trovava pienamente d'accordo, nella sua ottima intuizione sintetizzata in "Stay hungry, stay foolish".
Il cervello è in realtà la macchina più maledettamente adattabile esistente al momento, considerando sia quelle naturali che quelle sintetiche. Abitudinario può essere soltanto il possessore del cervello.
11 anni fa
utente cancellato
ed è a questi "tempi lunghi" evolutivi che mi riferivo: sarà pure adattabile, ma mai quanto la velocità della tecnologia.
E il marketing non ha voglia di aspettare l'evoluzione.
Scusa Mirko, ma ho paura che stiamo parlando di due cose diverse. La tecnologia non c'entra, c'è già . La domanda è se possiamo usarla creativamente in maniera da realizzare immagini con regole diverse da quelle attuali che siano più adatte alla visualizzazione.
Io parlo di idee creative realizzate con gli strumenti che già esistono, non di stare dietro all'evoluzione futura della tecnologia, ma di usare l'evoluzione della tecnologia che già c'è stata in maniera creativa, per vedere se è possibile stravolgere in positivo le regole attuali.Â
11 anni fa
utente cancellato
Stravolgere le regole compositive o dei supporti richiede coraggio, quindi investimenti in termini di visibilità . Certo che sarebbe interessante, ma chi avrebbe il coraggio di fare investimenti senza ritorni immediati?
Un artista? Qualcuno che lo fa per hobby? Mica devi farne una ragione di vita di tutto quello che fai, e non è mica necessario che ogni secondo del tuo tempo in questa vita terrena sia dedicato al profitto...
11 anni fa
utente cancellato
Ovvio che no se parliamo di arte, ma se parliamo di fenomeni di massa allora non credo che si possa sfuggire alla regola del profitto.
E fenomeni di massa dove è scritto in quello che abbiamo trattato finora? Le idee diventano fenomeni di massa quando sono buone, ma prima bisogna averle...
Immagini, quali futuri possibili?
Degomera681
La riproduzione di immagini statiche, “fotografia” e dinamiche, “cinematografia”, è ormai completamente e definitivamente migrata nel mondo digitale; trascurando alcune nicchie nostalgiche, non ha più un supporto fisico fotoinciso ma solo un flusso di dati riproducibile all’infinito nelle più svariate forme e sui più svariati supporti occasionali.Un flusso di dati non è di per sé un oggetto tangibile, non ha dimensioni né forma, si può adattare a qualunque forma, a qualunque dimensione, a qualunque rapporto dimensionale. Nonostante questo, la fotografia e la cinematografia, ormai teoricamente libere e finalmente davvero anamorfiche, rimangono invece tuttora legate a forme, dimensioni e rapporti dimensionali di un passato fatto di supporti fisici, che dovevano per forza avere una forma, una dimensione, un rapporto dimensionale; perché?
Il primo motivo è, ovviamente, la necessità di riprodurre le immagini sui supporti ad oggi disponibili, che hanno forme e dimensioni adatte ai vecchi rapporti dimensionali; il secondo e forse più importante motivo è che la riproduzione bidimensionale delle immagini si è evoluta nel tempo in forme e dimensioni adatte alla fruizione più naturale ed istintiva possibile per l’occhio umano; possibile compatibilmente con i mezzi a disposizione, ma ora? Ora che i mezzi a disposizione sono totalmente cambiati è possibile pensare a forme e rapporti dimensionali diversi, ancora più adatti alla fruizione istintiva dell’immagine, con nuove regole compositive, nuovi rapporti di forme, nuovi rapporti tra luce ed ombra.
In sintesi, è possibile oggi reinventare la figura del fotografo esplorando nuovi campi, con nuove regole e nuovi risultati. Sarà anche possibile arrivare ad un miglioramento della rappresentazione bidimensionale della realtà, o non c’è più niente da dire in questo campo, quindi nulla di nuovo si può proporre per migliorarla?
utente cancellato
La tecnologia può anche progredire, ma l'evoluzione dell'organismo umano ha tempi molto più lenti. Credo che si arriverà ad un punto oltre il quale le percezioni non cambiano al cambiare di supporti o tecnologie.Degomera681
Vero Mirko, ma la domanda di fondo è: Siamo sicuri che non si possa esprimere diente di meglio, cioè di più adatto alla conformazine fisica della vista umana, di quello che già abbiamo quanto a regole compositive e formati di visualizzazione?utente cancellato
Se anche ci fosse una conformazione, credi che il cervello saprebbe leggere questo stimolo? Il cervello è un maledetto abitudinario.Degomera681
Steve Jobs, per me, è sempre stato uno dei peggiori squali che la finanza abbia conosciuto fino ad oggi. Ma in una cosa mi trovava pienamente d'accordo, nella sua ottima intuizione sintetizzata in "Stay hungry, stay foolish".Il cervello è in realtà la macchina più maledettamente adattabile esistente al momento, considerando sia quelle naturali che quelle sintetiche. Abitudinario può essere soltanto il possessore del cervello.
utente cancellato
ed è a questi "tempi lunghi" evolutivi che mi riferivo: sarà pure adattabile, ma mai quanto la velocità della tecnologia.E il marketing non ha voglia di aspettare l'evoluzione.
Degomera681
Scusa Mirko, ma ho paura che stiamo parlando di due cose diverse. La tecnologia non c'entra, c'è già . La domanda è se possiamo usarla creativamente in maniera da realizzare immagini con regole diverse da quelle attuali che siano più adatte alla visualizzazione.Io parlo di idee creative realizzate con gli strumenti che già esistono, non di stare dietro all'evoluzione futura della tecnologia, ma di usare l'evoluzione della tecnologia che già c'è stata in maniera creativa, per vedere se è possibile stravolgere in positivo le regole attuali.Â
utente cancellato
Stravolgere le regole compositive o dei supporti richiede coraggio, quindi investimenti in termini di visibilità . Certo che sarebbe interessante, ma chi avrebbe il coraggio di fare investimenti senza ritorni immediati?Degomera681
Un artista? Qualcuno che lo fa per hobby? Mica devi farne una ragione di vita di tutto quello che fai, e non è mica necessario che ogni secondo del tuo tempo in questa vita terrena sia dedicato al profitto...utente cancellato
Ovvio che no se parliamo di arte, ma se parliamo di fenomeni di massa allora non credo che si possa sfuggire alla regola del profitto.Degomera681
E fenomeni di massa dove è scritto in quello che abbiamo trattato finora? Le idee diventano fenomeni di massa quando sono buone, ma prima bisogna averle...