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CLOSE-ENOUGH[reply:In0BAA]Il mio intervento presuppone l' assoluta correttezza delle tue considerazione se dagli errori non si potesse trarre una diversa cifra espressiva; questa foto non va corretta, ma sviluppata "truccata" per valorizzare proprio le imperfezioni, E' chiaro che si parte con l'idea di salvare il salvabile o fare il meno peggio possibile il risultato sarà sempre frustrante, se invece si cerca di trovare cosa valorizzare , avere occhio per i dettagli e gusto per il mosso, l' interpolazione, la foto "grezza" sgranata, rumorosa il discorso cambia, anche se è ovvio il pubblico dei contest . più o meno giustamente ma sicuramente per sensibiltà più che legittima ama e premia la foto ortodossa, nitida , incisa , scolastica.
P.s. anche Leopardi faceva "errori" grammaticali , che noi chiamiamo licenze poetiche vedi IL zappatore del Sabato del Villaggio.....certo che era Leopardi .
6 anni fa
AktarusSergio, Non ho contestato le perfezione della foto, che essendo macro e fatta con obiettivo non macro (e quindi attrezzatura non ottimale) aveva i suoi limiti. Essendo una foto scattata 4 anni fa non ricordo esattamente tutti i dettagli di scatto (come ho effettuato la messa a fuoco, se ero o no in LiveView). Ma è stata decisamente una foto difficile da fare per la limitazione dell'area di MAF e per il fatto che, essendo naturalistica al 100% non era facile prevedere il movimento ed individuare/regolare in modo rapido il punto di messa a fuoco centrale. Gli occhi non sono sfocati al contrario dello sfondo o della zampa posteriore, la separazione è netta tra la parte rossa, nera e verde degli occhi, ma neanche il punto centrale di fuoco (come la zampa che è uscita dall'inquadratura), diciamo in una zona di nitidezza accettabile. Inoltre l'obiettivo che utilizzavo fornisce di per se' scarsa nitidezza (su juza infatti ha un basso punteggio, ed è il motivo per cui l'ho sostituito da qualche anno) ed è quello che si nota sull'occhio essendoci più contrasto di colori tra rosso, bianco e verde). Scattando spesso in macro la difficoltà maggiore è proprio quella della scelta della messa a fuoco, che essendo spesso manuale deve essere fatta velocemente e non sempre è ottimale. Non credo che si possa parlare di poca consapevolezza tecnica, ma esclusivamente di scarsa qualità dell'attrezzatura che possedevo. Concordo sulle osservazioni per la PP che non corregge alcuni errori.
6 anni fa
SergioRapagnaNon era cosi nemmeno in pellicola. In camera oscura si facevano fotomontaggi con le forbicine, gli ISO si sceglievano con la pellicola scegliendo gli ASA, il bianco e nero si sceglieva con la pellicola giusta (Acros di Fuji ha fatto storia), le dominanti erano proprie della pellicola. Insomma è esattamente il contrario Close, oggi abbiamo davvero il controllo della macchina e dei parametri, prima lo si aveva lo stesso ma era molto più complicato e laborioso. Prima si parlava di latitudine di posa ed oggi di gamma dinamica ma siamo a dire la stessa cosa alla fine della fiera.
Ma non usciamo fuori dal discorso. Una foto con gli occhi non a fuoco non la si può aggiustare nemmeno se alla post ci si mettesse il mago Silvan. E non c’entrano niente i punti di messa a fuoco, ne basta uno di punto per mettere a fuoco un occhio
6 anni fa
CLOSE-ENOUGHCapisco la tua posizione che è tipica di tutti noi "diversamente giovani" che veniamo dal mondo della pellicola;
se però usi la digitale è giusto , oltre che inevitabile considerare la considerazione di Gastel : "una volta la foto era finita una volta scattato l' otturatore , ora invece comincia dal momento che si collega la memoria al computer". Anche il modo di pensare la fotografia deve cambiare; dovresti considerare ad esempio le varie possibilità di braketing per scattare foto diverse da poi assemblare, sovraesporre leggermente rispetto al leggereo sottoesporre del negativo analogico etc. etc.
L' errore è pensare che il nostro intervento, come era una volta era sulle impostazioni della macchina, tempo, diaframma, messa a fuoco...ora devi scegliere il valore degli Iso, il bilanciamento del bianco, ma soprattutto considerare che al contrario di prima la tua macchina "fà di testa sua" (di chi gli ha programmato il software) e che se vuoi tornare autore dei tuoi scatti è nello sviluppo del negativo digitale,( meglio di post, termine ambiguo di cui mi scuso e che ho usato per praticità ) che devi tornare autore del tuo progetto.
Parere personale mio e di qualcun altro ovviamente...libero di pensare in termini di scatto secco e momento decisivo se credi, ci mancherebbe.
6 anni fa
SergioRapagna@pietrofoto nel tuo primo commento hai detto che la messa a fuoco era corretta e che non c’erano lacune tecniche. Invece poi, dopo che ho scritto con molta franchezza, dici il contrario.
Il mio intervento è scaturito da questa tua iniziale presunzione di correttezza, quando poi invece hai anche tu ammesso che la foto ha dei problemini. Tutti fanno errori, non serve impuntarsi alla prima critica, la strada è quella del miglioramento personale no?
Nessuno però ha messo in dubbio il lato emozionale ed espressivo della foto, infatti, nonostante le lacune tecniche, si è ben piazzata; segno questo che gli utenti hanno apprezzato principalmente questo fattore. E su questo non ci piove.
Riguardo la post-produzione però bisogna comprendere che una messa a fuoco errata NON si può correggerei in post; un micromosso NON si può correggere definitivamente in post; una zampa tagliata NON si può correggere in post a meno di non avere un altro scatto con tutta la zampa. Bisogna capire che una foto corretta non è il risultato di post-produzione, ma il risultato di una tecnica di cui si ha padronanza.
Questo per dire che non è che esistono le foto sbagliate belle e le foto post-prodotte che non emozionano. Un fotografo deve comunque tendere ad ottenere una foto che emozioni ma nello stesso tempo corretta.
Immaginate l’Infinito di Leopardi scritto con errori di grammatica. L’emozione deriva anche da una piacevolezza del guardare e questa la si ottiene con una foto senza “errori†che ostacolino la lettura.
Ovvio che sto parlando di fotografia macro! Ma questo vale anche per gli still life, i paesaggi ed i ritratti.
Nella street e nel reportage invece è ovvio che sia tutto un altro paio di maniche, proprio perche fotografie fatte al “volo†alcuni errori sono benvenuti.
P.s. anche Leopardi faceva "errori" grammaticali , che noi chiamiamo licenze poetiche vedi IL zappatore del Sabato del Villaggio.....certo che era Leopardi .
Ma non usciamo fuori dal discorso. Una foto con gli occhi non a fuoco non la si può aggiustare nemmeno se alla post ci si mettesse il mago Silvan. E non c’entrano niente i punti di messa a fuoco, ne basta uno di punto per mettere a fuoco un occhio
se però usi la digitale è giusto , oltre che inevitabile considerare la considerazione di Gastel : "una volta la foto era finita una volta scattato l' otturatore , ora invece comincia dal momento che si collega la memoria al computer". Anche il modo di pensare la fotografia deve cambiare; dovresti considerare ad esempio le varie possibilità di braketing per scattare foto diverse da poi assemblare, sovraesporre leggermente rispetto al leggereo sottoesporre del negativo analogico etc. etc.
L' errore è pensare che il nostro intervento, come era una volta era sulle impostazioni della macchina, tempo, diaframma, messa a fuoco...ora devi scegliere il valore degli Iso, il bilanciamento del bianco, ma soprattutto considerare che al contrario di prima la tua macchina "fà di testa sua" (di chi gli ha programmato il software) e che se vuoi tornare autore dei tuoi scatti è nello sviluppo del negativo digitale,( meglio di post, termine ambiguo di cui mi scuso e che ho usato per praticità ) che devi tornare autore del tuo progetto.
Parere personale mio e di qualcun altro ovviamente...libero di pensare in termini di scatto secco e momento decisivo se credi, ci mancherebbe.
Il mio intervento è scaturito da questa tua iniziale presunzione di correttezza, quando poi invece hai anche tu ammesso che la foto ha dei problemini. Tutti fanno errori, non serve impuntarsi alla prima critica, la strada è quella del miglioramento personale no?
Nessuno però ha messo in dubbio il lato emozionale ed espressivo della foto, infatti, nonostante le lacune tecniche, si è ben piazzata; segno questo che gli utenti hanno apprezzato principalmente questo fattore. E su questo non ci piove.
Riguardo la post-produzione però bisogna comprendere che una messa a fuoco errata NON si può correggerei in post; un micromosso NON si può correggere definitivamente in post; una zampa tagliata NON si può correggere in post a meno di non avere un altro scatto con tutta la zampa. Bisogna capire che una foto corretta non è il risultato di post-produzione, ma il risultato di una tecnica di cui si ha padronanza.
Questo per dire che non è che esistono le foto sbagliate belle e le foto post-prodotte che non emozionano. Un fotografo deve comunque tendere ad ottenere una foto che emozioni ma nello stesso tempo corretta.
Immaginate l’Infinito di Leopardi scritto con errori di grammatica. L’emozione deriva anche da una piacevolezza del guardare e questa la si ottiene con una foto senza “errori†che ostacolino la lettura.
Ovvio che sto parlando di fotografia macro! Ma questo vale anche per gli still life, i paesaggi ed i ritratti.
Nella street e nel reportage invece è ovvio che sia tutto un altro paio di maniche, proprio perche fotografie fatte al “volo†alcuni errori sono benvenuti.